Salivoli Backyard Challenge
Un'ULTRA avventura dietro casa
Di Paolo Marconi
Un'ULTRA avventura dietro casa
Di Paolo Marconi
La Salivoli Backyard Challenge nasce nel 2021 con lo scopo di dissetare la mia sete di SUP e di ultra endurance. Il COVID aveva fermato il mondo delle gare e c’era ben poco da pagaiare in giro per il mondo. Così in una calma giornata di novembre iniziai questa sfida nello specchio d’acqua intorno a Salivoli.
Il format della Salivoli Backyard Challenge si ispira alle omonime gare di corsa denominate “Backyard Ultra”. In questa modalità di gare si corre in un percorso controllato dalla distanza variabile, ogni giro del percorso va completato entro un’ora e vince colui che termina il maggior numero. Nel caso della Salivoli Backyard Challenge ho adattato il format in modo da passare un’intera giornata in SUP, creando un lap da 8 chilometri da completare in un’ora ogni ora per otto volte, il tempo che avanza al termine di ogni giro (spesso meno di 10 minuti) è destinato al riposo e alla nutrizione. Completare la sfida vuol dire pagaiare 8 giri da 8 chilometri per 8 volte, un totale di circa 64 chilometri. La Salivoli Backyard Challenge non è una gara ma una sfida contro se stessi, la vittoria personale arriva al completamento degli otto giri.
La prima Salivoli Backyard Challenge fu così compiuta in una giornata di fine novembre, Filippo Alberti mi aiutò pagaiando con me per il primo e ultimo giro, Susak (incinta di Kilian) fu di vitale importanza gestendo la nutrizione e le pause a terra e il mio amico Eugenio Bucci immortalò la giornata con dei bellissimi scatti e un video che racconta l’impresa.
Dopo due anni di assenza quest’anno la Salivoli Backyard Challenge è tornata. Avevo bisogno di un allenamento di ultra endurance in previsione del Last Paddler Standing e quale migliore occasione per mettermi alla prova nelle acque di casa?
Così il giorno 30 ottobre alle 9 di mattina è iniziata la seconda edizione di questa sfida salivolese. Il percorso era il solito della prima edizione, partenza e arrivo presso la spiaggia di Salivoli, giro di boa intorno allo scoglio di fronte a Fosso alle Canne e ritorno. Quest’anno però ho allargato la sfida a chiunque volesse partecipare annunciando sui social ciò che avrei fatto. Si è riunita così la comunità salivolese di suppisti e non. In spiaggia a godere della bella giornata oltre a Susak e Kilian c’era anche la mia seconda famiglia dei Bagnetti Salivoli, a sostenermi durante le pause a terra e rendere più leggera l’intera giornata. In acqua con me invece si sono alternati diversi atleti piombinesi con i quali ho pagaiato per l’intera giornata. Il giovane atleta locale Filippo Alberti ha compiuto i primi 4 giri affacciandosi nel mondo dell’ultra, durante il secondo giro anche Susak ha pagaiato con noi. Per il quinto e sesto giro si è unito a me Federico Esposito, con il quale avevamo da poco concluso l’esperienza dei Campionati del Mondo ISA in Danimarca. Gli ultimi due giri, quando la fatica iniziava a farsi sentire, è sceso in acqua il giovanissimo Giulio Brucciani, che ha dimostrato la sua passione per il nostro sport pagaiando fino al tramonto. Oltre a questi atleti si sono uniti a noi altri suppisti locali e non che hanno compiuto almeno un giro al loro ritmo.
Le condizioni del mare non sono state facili fin da subito. I primi quattro giri, anche se in assenza di vento, abbiamo avuto una forte corrente che spingeva verso nord e ci consentiva di pagaiare forte all’andata e con un certo sforzo al ritorno. Dall’ora di pranzo in poi le cose si sono complicate. Il caldo ha fatto sì che si innescasse il classico maestrale termico, con questa condizione quindi avevamo vento contro e corrente a favore all’andata e vento a favore e corrente contro al ritorno. Tutto ciò ha reso la Salivoli Backyard Challenge davvero molto fisica, soprattutto nella seconda metà. Ho dovuto spingere ad un ritmo sostenuto ogni giro in modo da avere un margine decente durante le pause a terra per nutrirmi e riposare. Il tempo di riposo tra un giro e l’altro è sempre oscillato tra i 9 e i 7 minuti. Gli ultimi giri a causa del vento e della corrente hanno richiesto uno sforzo mentale extra per combattere la stanchezza e i dolori muscolari. Il giro finale, come nella la prima edizione, è stato il più emozionante, l’ultimo chilometro mi ha pervaso un senso di soddisfazione per aver realizzato una sfida che mi ha portato a pagaiare tutto il giorno nel mio spot preferito. Per questa sfida e per la variabilità delle condizioni durante tutto il giorno avevo scelto la mia fidata Sunova Allwater 14x22 accompagnata da una pagaia Quickblade T2 85.
La giornata si è conclusa pochi minuti prima del tramonto con tutta la bella comunità salivolese riunita in spiaggia al termine dell’ultimo giro per celebrare non solo il compimento della Salivoli Backyard Challenge ma anche una bella giornata passata sulla nostra spiaggia preferita.
Un ringraziamento a tutti coloro con i quali ho condiviso questa giornata, in acqua e a terra, che hanno reso questa avventura indimenticabile, un grazie anche ad Eugenio Bucci e Max Alberti che hanno immortalato questa sfida con gli scatti che vedete in questa pagina.
L’auspicio è che questo evento si ripeta ogni anno e che sia un modo per riunire la comunità suppistica a Salivoli ed espandere la cultura dell’Ultra Endurance all’interno del nostro sport.