Etrusca SUP Race

Il ritorno dopo l'infortunio

di Paolo Marconi


Dopo ben 8 edizioni l’Etrusca SUP Race è ormai una classica del panorama suppistico nazionale. Dal 2018 richiama appassionati del nostro sport a misurarsi su un percorso che si articola tra mare e fiume e mette alla prova le skills degli atleti sia in acqua piatta che tra le onde. Quest’anno l’evento si è tenuto su due giornate durante il weekend pasquale del 19-20 aprile. Il sabato era in programma una sprint race di 200 metri, la domenica invece era destinata alla classica Long Distance dell’Etrusca. Il punteggio combinato delle due gare disegnava la classifica della seconda tappa di campionato italiano FISSW.


Nel corso degli anni ho partecipato alla maggior parte delle edizioni di questo evento, solamente nel 2020 ho dovuto rinunciare alla gara a causa del Covid. Quest’anno però la mia partecipazione era di nuovo in forse essendo ancora convalescente dopo una frattura ad una costola rimediata a metà febbraio. Dopo aver valutato la mia condizione fisica, ed avendo ormai superato la fase acuta del dolore ho però pensato che partecipare all’Etrusca sarebbe stata l’occasione perfetta per riprendere confidenza col campo di gara, testare la costola sotto pressione e soprattutto tuffarmi nella bella atmosfera di questo evento insieme a tanti vecchi amici e nuove conoscenze. Così con poco più di una settimana di allenamento post-infortunio mi sono recato alle Gorette (Cecina), presso il mitico Spot One per partecipare all’Etrusca senza aspettative e con tanta voglia di tornare a gareggiare.


Sabato 19 siamo stati accolti da un forte vento di scirocco che ha reso le sprint davvero divertenti, da pagaiare e da guardare. Quasi 100 i partecipanti provenienti da ogni parte d'Italia, di cui la maggior parte appartenenti alle categorie giovanili. La gara prevedeva una partenza dalla spiaggia, 100 metri contro vento, un giro di boa e il ritorno in spiaggia con le onde a favore. Nonostante non sprintassi da mesi sono riuscito a qualificarmi alla finale dopo una semifinale rocambolesca con qualche peripezia al giro di boa. In finale sono partito bene ma prima della boa sono stato sorpassato da un Filippo Mercuriali inarrestabile che si è poi aggiudicato la gara. Una volta girata la boa saldamente in seconda posizione ho provato un recupero cercando una combinazione di onde che però mi ha fatto perdere l’equilibrio e cadere in acqua. Ho così perso la mia posizione e ho concluso al quarto posto con un pò di rammarico ma allo stesso tempo con la soddisfazione di essere tornato a gareggiare tra i più forti riders italiani dopo l’infortunio.