Il Mondiali ICF visto da casa

Le mie impressioni sulla gara più attesa dell'anno

di Paolo Marconi


Da diversi anni ormai i mondiali ICF sono l’evento più partecipato e competitivo della stagione agonistica di SUP RACE. Il formato proposto da ICF, il fatto che sia un mondiale open, e le varie categorie di età fanno sì che atleti professionisti e amatoriali da ogni parte del globo si ritrovino per gareggiare in questa competizione.

Quest’anno l’evento si è tenuto a Sarasota, Florida, nel bacino artificiale del Nathan Benderson Park e più di 500 atleti provenienti da oltre 50 nazioni sono accorsi per prendere parte a questa grande festa del SUP.

Per la prima volta da quando esistono i mondiali ICF (la mia prima esperienza è stata in Cina nel 2019 e in seguito ho partecipato a tutte le edizioni) mi sono ritrovato a guardare la gara da casa, avendo modo di analizzare con uno sguardo distaccato e non coinvolto nella competizione.

La gara quest’anno si svolgeva in un bacino artificiale e per questo sulla carta tutti si aspettavano una competizione super flat, anche se poi le condizioni del vento hanno creato qualche increspatura sul lago e qualche imprevisto.

La novità di questa edizione era la nuova distanza per le sprint in linea, che è passata dai classici 200 metri ai 100 metri, il motivo ufficiale non è stato annunciato ma si può ipotizzare che sia stata una scelta dettata dalle tempistiche, probabilmente la nuova distanza consente di velocizzare lo svolgimento delle heat visto il grande numero di partecipanti.

A parte questa variazione di distanza le discipline presenti erano le classiche: Technical Race, Long Distance, Sprint e Inflatable.


Essendo io un appassionato di gare emozionanti, un “feticista” del gesto tecnico, un “romantico” del SUP eroico e un sostenitore delle gare estreme con condizioni difficili, ho iniziato a guardare questo mondiale “flat” con un pò di puzza sotto il naso, non aspettandomi niente. Fortunatamente però il talento dei top riders e alcuni episodi avvenuti in gara hanno reso emozionante quello che altrimenti sarebbe stato un mondiale “piatto” in tutti i sensi.

Di seguito faccio una breve analisi delle principali discipline di questo mondiale visto da casa.