Diario di bordo: Eurotour a Dusseldorf
La prima gara della stagione
di Paolo Marconi
Quest’anno la stagione agonistica è iniziata in anticipo rispetto agli anni scorsi e in un modo decisamente alternativo. La stagione 2024 non era ancora terminata quando Eurotour ha annunciato che la gara inaugurale del 2025 sarebbe stata una sprint indoor all’interno del salone nautico di Dusseldorf. Così il weekend del 25-26 gennaio alcuni tra i migliori atleti del mondo si sono ritrovati a sfidarsi all’interno di una piscina. Il format era semplice: una sfida uno contro uno in un percorso di poco più di 100 metri, ognuno con la sua corsia e la sua boa da girare. Una modalità di gara semplice e accattivante per chi gareggia ma anche per il folto pubblico presente al salone nautico.
Susak è stata da subito entusiasta di iniziare la nuova stagione con una sprint in piscina, negli ultimi anni ha ottenuto ottimi risultati nelle sprint e si è appassionata a questa disciplina; io invece ero un pò titubante visto che ho abbandonato le cortissime distanze da qualche anno per cimentarmi in gare più lunghe. Però col tempo mi sono lasciato convincere dal suo entusiasmo e soprattutto dalla voglia di mettermi in gioco e misurarmi con i più forti del nostro sport. Così poco prima della fine del 2024 la decisione è stata presa e Dusseldorf è diventata la prima destinazione del 2025.
Solitamente gennaio è per noi un periodo di off-season, durante il quale ci alleniamo con un programma più blando e ne approfittiamo per godere ciò che l’oceano ci offre e lavorare sulle basi (qui trovate l’articolo sull’importanza della off-season). Quest’anno però i piani sono cambiati in previsione della prima tappa di Eurotour dell’anno ed abbiamo dovuto affrontare un programma di allenamento specifico per preparare una gara così diversa da tutte le altre.
Così dopo poco meno di un mese di off-season ci siamo rimessi a lavoro per preparare un inizio di 2025 anticipato e, precisamente il 26 dicembre 2024 siamo tornati in acqua per la prima sessione della nuova stagione. Ci siamo così concentrati su un breve periodo di ripresa per ritrovare il feeling con tavola e pagaia per poi passare ad un lavoro specifico per una gara così particolare. Abbiamo studiato una sorta di pianificazione inversa in cui la priorità era rappresentata da allenamenti più brevi e intensi, facendo affidamento su una solida base aerobica e tecnica costruita nel corso degli anni. A terra abbiamo lavorato sulla forza di base per poi passare alla forza esplosiva, utilizzando prevalentemente allenamenti a corpo libero o con pochi sovraccarichi. In acqua dopo aver ripreso confidenza con la tecnica ci siamo concentrati sull’intensità per poi concludere con sessioni di skills e simulazioni sulla distanza di gara. In una gara come questa la destrezza è importante tanto quanto la potenza, il giro di boa è importante tanto quanto l’espressione di forza nella partenza da fermi. E’ stato quindi molto affascinante disegnare un piano di allenamento che in un breve periodo potesse portare i suoi frutti in una competizione di così alto livello.